Spazi di inclusione e di democrazia nei contesti educativi #Erasmus+Indire – Officine Educazione Futuri, edizione 2022

04/10/2022 

A cura di Valentina Riboldi

Erasmus è inclusione e diversità

Spazi di inclusione e di democrazia: teoria e pratica dei concetti di inclusione e democrazia nei contesti educativi

In una realtà caratterizzata da complessità e incertezza, i sistemi educativi si trovano a dover affrontare importanti interrogatividi tipo sia pedagogico (Giancola e Piromalli 2020) che etico (Van Dijk 2018)

  • come ripensare il rapporto tra scuola, società e mondo del lavoro? 
  • quali vie percorrere per promuovere la partecipazione attiva di tutti gli attori ai processi di innovazione educativa, sociale, scientifica? 
  • come ridefinire il rapporto tra virtuale e reale nel processo educativo? quali sono le competenze centrali per la società e per l’inclusione sociale? 

Come evidenziato dagli studiosi Funtowicz e Ravetz (1997) (Tudisca 2022), in simili contesti, dove gli interessi in gioco sono molteplici, i valori personali e collettivi sono messi in discussione e le decisioni urgenti, la ricerca di soluzioni richiede spazi e tempi in cui confrontarsi, scambiarsi esperienze e prendere decisioni condivise in modo non estemporaneo ma con continuità.

Le Officine del CNR; uno spazio di confronto e condivisione di conoscenza 

logo Officine CNR

Facendo propria questa visione, le “Officine, educazione, futuri” del CNR, organizzate annualmente dal 2016 su iniziativa del gruppo di ricerca “Studi sociali su scienza, educazione, comunicazione” (COMESE) dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (IRPPS–CNR) in collaborazione con il Ministero dell’istruzione e, per le edizioni 2019 e 2020, con l’iniziativa Future of Education dell’UNESCO, si propongono come spazio di confronto, scambio di esperienze e co-creazione di conoscenza tra gli attori che operano, a diverso titolo, nel campo dell’educazione.

Le Officine sono conferenze che promuovono la partecipazione quale strumento necessario per un’innovazione sostenibile e condivisa, riportando al centro del dibattito l’educazione e l’istruzione quali processi-chiave per costruire conoscenze e strumenti per vivere una vita significativa e, in sostanza, dare forma al futuro, le conoscenze si costruiscono e gli individui hanno l’opportunità di acquisire gli strumenti per vivere una vita dignitosa e per loro significativa (Valente e Caravita, 2021). Sono occasioni di confronto per soggetti che in contesti usuali difficilmente interagirebbero tra loro (Stilgoe, Owen e Macnaghten, 2013): studenti, comunità educante e scientifica, policy maker e società civile.

Nel corso delle varie edizioni, il processo partecipativo si è sviluppato in un’alternanza di momenti di riflessione individuale, stimolata tramite la condivisione di materiali di approfondimento; spazi virtuali e fisici di lavoro in piccoli gruppi multidisciplinari; momenti di discussione allargata in sessioni plenarie (Pennacchiotti, Tudisca, Valente 2020). Questa successione è pensata per favorire – a partire da temi strategici dell’educazione di volta in volta diversi – un processo di co-creazione stimolato dal confronto e la condivisione di esperienze, pratiche e risultati prodotti.

Officine Educazione Futuri, edizione 2022

Nell’edizione 2022 “Spazi di inclusione e di democrazia: teoria e pratica dei concetti di inclusione e democrazia nei contesti educativi”, organizzata in collaborazione con i progetti europei Erasmus + INCLUDE , OLA e GSO4SCHOOL, nel corso dei tavoli di lavoro è stata proposta una riflessione nell’ottica di rilanciare la dimensione democratica delle nostre società, declinata in obiettivi da conseguire, possibili facilitatori e barriere, a partire dalle esperienze dei/lle partecipanti.

Sul sito Officina Educazione Futuri sono consultabili i rapporti completi dei tavoli, le registrazioni video e la documentazione che ha alimentato la co-creazione di conoscenza. Riportiamo qui di seguito un’estrema sintesi dei principali punti emersi:

  1. Democrazia e inclusione come pratiche quotidiane – si sente l’urgenza di un sistema educativo che sviluppi capacità e inclinazioni personali da una parte e dimensione sociale di studenti e studentesse dall’altra (identificabili nei due concetti di subjectification esocialization esplicitati dagli studiosi Miedema e Biesta), abituando fin dalle scuole primarie all’ascolto e alla comprensione delle opinioni altrui, alla rappresentanza e alla cittadinanza attiva, alla partecipazione politica.
  2. Partecipazione – l’educazione deve creare i presupposti per una reale partecipazione di tutti/e all’interno di comunità consapevoli e capaci di esercitare i propri diritti, con spazi di dialogo e di lavoro di gruppo – sia tra pari che tra diversi soggetti educanti- per l’analisi di problemi comuni e ideazione di soluzioni innovative.
  3. Personalizzazione del percorso educativo – si dovrebbe favorire la possibilità di esprimersi attraverso linguaggi e strumenti diversi, il più possibile personalizzati, variegati, che rispondano alle diverse abilità e alla molteplicità delle attitudini e dei processi cognitivi di ciascuno/a.
  4. Scuola città aperta – una scuola che sia aperta alle relazioni con il resto del mondo, sia in senso territoriale che in senso sociale. Una scuola più “partecipata” che diventi un punto di riferimento per il contesto territoriale, includendo i diversi attori della comunità educante sia nell’ottica di un radicamento col territorio sia di riconoscere l’interdipendenza reciproca tra livello familiare, sociale e politico, internazionale, globale.
  5. Lotta alle disuguaglianze di accesso ai diritti e agli stereotipi,con l’elaborazione di strumenti contro qualsiasi forma di discriminazione. Una competenza centrale è identificata nell’educazione all’analisi critica di testi e immagini, per alimentare la capacità di acquisire consapevolezza e intervenire sulle narrazioni comuni.
  6. Valorizzazione di memorie, culture, narrazioni – è necessario dare più spazio nella scuola, ma anche nella società, a diversi punti di vista, in senso ampio, per problematizzare l’epistemologia dominante. Ad esempio attraverso la creazione e l’utilizzo di spazi che favoriscano un coinvolgimento attivo nell’ascolto per riconoscere e valorizzare vissuti e narrazioni, ma anche attraverso una maggiore accessibilità e apertura delle risorse didattiche. L’utilizzo di risorse didattiche aperte, accanto ai libri di testo, offre l’opportunità di includere molteplici punti di vista nell’insegnamento e, allo stesso tempo, di una maggiore accessibilità, per esempio in termini linguistici.
  7. Promozione di un’etica della cura, intesa come disposizione alla cura delle persone, dei beni e dell’ambiente, non disgiunta dall’etica della responsabilità di Jonas, su cui si basa il discorso sulla sostenibilità.

La prossima Officina è prevista a dicembre 2022.
Per aggiornamenti e approfondimenti: www.officinaeducazionefuturi.it

Pubblicato da Marzia Vacchelli

Docente di Lingua e Cultura Tedesca presso il Liceo Veronica Gambara di Brescia; Teacher Trainer per la Rete Scuole Ambito n.6 Lombardia (Brescia, Hinterland e Val Trompia), Docente esperta e Media Education Manager presso CREMIT di Milano; dottoranda in Letterature Comparate presso FAU Erlangen/Nürnberg.

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