La scuola diffusa dell’IC “Manzoni” di Reggio Emilia

https://www.comune.re.it/retecivica/urp/retecivi.nsf/DocumentID/F26C469E11C52A08C125874B0058E64E?Opendocument

“Il fare scuola immersi nella campagna e nell’attività agricola all’agriturismo La casa del gufo oppure a tu per tu con le collezioni del Palazzo dei Musei, fra gli scaffali della Biblioteca delle Arti o nelle sale a fianco degli spazi espositivi di Palazzo da Mosto, per fare qualche esempio, significava fare nuova esperienza didattica, significava scoprire e apprendere in maniera ‘diversa dal solito’, attingendo e interpretando quei luoghi, i loro significati, il loro portato.

Questo a riprova, se ve ne fosse bisogno, delle tesi di Maria Montessori e Loris Malaguzzi. La prima definiva lo spazio scolastico non come una struttura statica e limitata, ma come una struttura vivente, accuratamente organizzata e preparata per offrire esperienze di apprendimento autonome. Il secondo sosteneva che lo spazio fisico è talmente importante nel processo di apprendimento da intendersi come terzo insegnante, dove il primo è l’adulto, il secondo è il gruppo dei pari. Ogni spazio educativo è luogo di apprendimento e di riconoscimento di comunità, non è mai un luogo neutro.”

La progettazione degli ambienti nasce dall’idea di scuola come ‘grande laboratorio’ in cui ogni singolo spazio o ambiente è ancora una volta interlocutore attivo ed educativo nella didattica quotidiana. Le soluzioni progettuali non nascono in modo provvisorio, in base al solo obbligo del distanziamento sociale, ma – nella filosofia di Scuola Diffusa – vogliono offrirsi come strumenti in grado di potenziare le possibilità di acquisire e scambiare conoscenze in modi diversi. La ‘sicurezza’ diventa quindi un’opportunità per ricercare soluzioni qualificanti che possano continuare ad accompagnare e supportare la scuola alla sperimentazione di nuove modalità di didattica e apprendimento. Mantenendo il distanziamento, ma in ambienti belli e confortevoli, interattivi, il contesto permette di salvaguardare elementi fondamentali dell’educazione: l’inclusione, l’integrazione, il benessere psico-fisico, le relazioni, la cooperazione. Nello stesso tempo è il contesto stesso ad offrire supporti di apprendimento, come il contatto con la natura o l’apprendimento digitale.

Pubblicato da Marzia Vacchelli

Docente di Lingua e Cultura Tedesca presso il Liceo Veronica Gambara di Brescia; Teacher Trainer per la Rete Scuole Ambito n.6 Lombardia (Brescia, Hinterland e Val Trompia), Docente esperta e Media Education Manager presso CREMIT di Milano; dottoranda in Letterature Comparate presso FAU Erlangen/Nürnberg.

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