
Rapporto proposto nell’ambito del progetto „Mediazione per l’accoglienza“ Consorzio Erasmus Plus 2021-1-IT02-KA121-SCH-000012059: Obiettivo 3
https://www.unesco.it/it/TemiInEvidenza/Detail/71
Il 10 novembre 2021, durante i lavori della 41ma Conferenza Generale dell’UNESCO, è stato presentato il rapporto “Reimagining our Futures together: A new social Contract for Education”, elaborato dalla Commissione Internazionale sui Futuri dell’Educazione.
Di seguito proponiamo gli interventi integrali pronunciati in questa occasione dalla Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, e dalla Presidente della International Commission on the Futures of Education, la Presidente della Repubblica Federale d’Etiopia, S.E. l’Amb. Sahle-Work Zewde.
“Se qualcosa ci ha tenuto insieme durante questo ultimo anno e mezzo, è stata la nostra sensazione di vulnerabilità nei confronti del presente e incertezza riguardo al futuro. Adesso, più che mai, sappiamo che sono necessarie azioni tempestive per cambiare il corso dell’umanità e salvare il pianeta da ulteriori sconvolgimenti. Ma queste azioni devono essere a lungo termine e combinate con una riflessione strategica.
L’istruzione svolge un ruolo vitale nell’affrontare queste difficili sfide ma, come ha dimostrato la pandemia, è molto fragile. Ricordiamo infatti come 1.6 miliardi di studenti in tutto il mondo siano stati interessati dalla chiusura delle scuole.
Non si apprezza mai qualcosa fin quando non lo si perde. Per questa ragione, l’UNESCO accoglie con favore questo nuovo report dal titolo “Reimagining our Futures together: A new social Contract for Education”, preparato dalla International Commission on the Futures of Education, sotto la guida di S. E. l’Ambasciatrice Sahle-Work Zewde, Presidente della Repubblica Federale Democratica d’Etiopia.
Sin dalla sua fondazione, 75 anni fa, l’UNESCO ha promosso diversi report globali per ripensare il ruolo dell’istruzione nei momenti chiave di trasformazione della società. Ha cominciato nel 1972, con il rapporto della Commissione Faure dal titolo “Learning to Be: The World of Education Today and Tomorrow”, proseguendo poi nel 1996 con il rapporto della Commissione Delors, “Learning: The Treasure Within”. Entrambi i rapporti furono accurati e influenti; tuttavia, negli anni recenti, il mondo è cambiato radicalmente.
Come i testi che l’hanno preceduto, quello della Commissione Sahle-Work sta ampliando la conversazione sulle filosofie e sui principi necessari per guidare l’istruzione e far sì che l’esistenza di tutti gli esseri viventi su questo pianeta possa migliorare. Questo rapporto è stato sviluppato, coinvolgendo più di un milione di persone, in un periodo di due anni e si basa su consultazioni approfondite.
Se il report ci insegna qualcosa, è questo: dobbiamo agire tempestivamente per cambiare rotta, perché il futuro delle persone dipende dal futuro del pianeta, ed entrambi sono a rischio. Il rapporto propone un nuovo contratto sociale per l’istruzione – un contratto che mira a ricostruire la relazione tra noi, con il pianeta e con la tecnologia.
Questo nuovo contratto sociale è la nostra possibilità per risanare le ingiustizie passate e trasformare il futuro. Dopotutto si basa sul diritto a ricevere un’istruzione di qualità nel corso della vita, riconoscendo l’insegnamento e l’apprendimento come sforzi sociali condivisi e come beni comuni.
Realizzare questa visione dell’istruzione non è un compito impossibile: c’è speranza, soprattutto tra le giovani generazioni. Tuttavia, serviranno la creatività e l’intelligenza del mondo intero per assicurarci che inclusione, equità, diritti umani e pace possano determinare il nostro futuro. In fin dei conti, è questo quello che il rapporto ci invita a fare. Anche solo per questo motivo, impartisce lezioni preziose a ognuno di noi”. (Audrey Azoulay)
“Il futuro del nostro pianeta deve essere concepito in modo democratico e a livello locale: è solo attraverso azioni collettive e individuali, attingendo alla nostra ricca diversità di popoli e culture, che i futuri che vogliamo potranno essere realizzati.
L’umanità possiede un solo pianeta; tuttavia noi non stiamo condividendo le sue risorse in modo ottimale, né le stiamo utilizzando in maniera sostenibile. Esistono disuguaglianze inaccettabili tra le varie regioni del mondo e siamo ben lontani dal raggiungere l’uguaglianza di genere per le donne e le ragazze.
Nonostante la promessa della capacità della tecnologia di connetterci, rimangono grossi divari digitali, soprattutto in Africa, ed esistono ampie asimmetrie nelle possibilità di creazione e di accesso alla conoscenza.
L’istruzione è il percorso chiave per affrontare queste disuguaglianze così consolidate. Basandoci su ciò che sappiamo, dobbiamo trasformare l’istruzione. Le aule e le scuole sono essenziali, ma in futuro avranno bisogno di essere costruite e vissute diversamente. L’istruzione deve creare le competenze necessarie negli ambienti lavorativi del 21esimo secolo, prendendo in considerazione la diversa natura del lavoro e i vari modi con cui si può fornire sicurezza economica. Inoltre, i finanziamenti globali per l’educazione devono essere aumentati per far sì che il diritto universale all’istruzione venga tutelato.
Il rispetto dei diritti umani e l’interesse per l’istruzione, intesa come bene comune, devono diventare la trama che unisce il nostro mondo condiviso e il nostro futuro interconnesso. Come sostiene il rapporto, questi due principi universali devono diventare ovunque fondamentali per l’istruzione. Il diritto a un’istruzione di qualità e l’apprendimento che rafforza la capacità degli individui di lavorare insieme per un interesse condiviso, creano le basi per futuri educativi prosperi e variegati. Con un costante impegno verso i diritti umani e verso il bene comune, saremo in grado di sostenere e trarre beneficio dal ricco mosaico di modi diversi di conoscere ed essere nel mondo, che le società e le culture dell’umanità portano nell’apprendimento formale e informale, e nelle conoscenze che siamo in grado di condividere.
Questo rapporto è il risultato del lavoro collettivo della International Commission on the Futures of Education, creata dall’UNESCO nel 2019. Riconoscendo l’impegno e il contributo provenienti da tutti i membri del nostro gruppo diversificato e geograficamente distribuito, vorrei ringraziare in particolare António Nóvoa, Ambasciatore del Portogallo presso l’UNESCO, il quale ha presieduto il Comitato di Ricerca e Redazione della Commissione.
Le proposte presentate in Reimagining Our Futures Together nascono da un impegno globale e da un processo di co-costruzione che hanno mostrato ricchezza di creatività, perseveranza e speranza, in un mondo di crescente incertezza, complessità e precarietà. In particolare, vengono esaminati i futuri delle seguenti aree tematiche critiche che necessitano di un ripensamento: sostenibilità, conoscenza, apprendimento, insegnanti e insegnamento, lavoro, abilità e competenze, cittadinanza, democrazia e inclusione sociale, istruzione pubblica, istruzione superiore, ricerca e innovazione.
Il lavoro della Commissione, durante questi ultimi due anni, è stato plasmato dalla pandemia: i membri della Commissione sono stati pienamente consapevoli delle sfide affrontate da bambini, giovani e studenti di tutte le età che hanno fronteggiato chiusure scolastiche prolungate. È agli studenti e agli insegnanti – le cui vite sono state sconvolte dal COVID-19 – e ai loro notevoli sforzi per garantire benessere, crescita e continuità di apprendimento anche in circostanze difficili, che dedichiamo Reimagining Our Futures Together.
La nostra speranza è che le proposte qui contenute, così come il dialogo pubblico e l’azione collettiva richiesta, possano servire come catalizzatori per plasmare futuri pacifici, equi e sostenibili per l’umanità e per il pianeta”. (Sahle-Work Zewde)