Nell’ambito delle attività della struttura di ricerca “Architetture e arredi scolastici: progettare nuovi spazi educativi e adattare ambienti di apprendimento esistenti”, i ricercatori Indire stanno approfondendo alcune tematiche volte a osservare esempi di didattica innovativa strettamente correlata alla definizione di nuovi spazi di apprendimento centrati sullo studente e sulle nuove esigenze organizzative dell’ambiente scolastico.
Il caso della Labyrinth School di Brno, in Repubblica Ceca, presenta un contesto che sposa i principi dell’insegnamento di John Dewey, basato sull’idea che l’apprendimento passi attraverso l’esperienza pratica e che la comprensione dei concetti avvenga tramite l’azione e la percezione del mondo. Nell’ambito di questo processo il bambino è il punto di partenza: è a partire da i suoi interessi e dalle curiosità che viene costruita l’attività didattica.
In questa scuola i bambini non stanno seduti per cinque ore ad ascoltare la maestra o a fare esercitazioni. Alla Labyrinth school le parole chiave sono: movimento, personalizzazione, ambiente di apprendimento allargato. Il movimento è una componente chiave nei processi di acquisizione delle conoscenze e di maturazione delle competenze; se è vero che aiuta a tenere ossigenato il cervello, è anche sinonimo di didattica attiva che prende la forma di compiti di realtà, fondamentali per attivare forme di apprendimento significativo.
In questo video, che documenta lo studio di caso condotto dalle ricercatrici Indire Raffaella Carro ed Elena Mosa, si vede come la cura e l’attenzione siano elementi fondamentali per favorire un clima di benessere psicologico e cognitivo. Difficilmente, infatti, si apprende in situazioni di disagio.
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